Convegno annuale RUS – 29/06/2018

Si è svolto il 29 giugno 2018, presso il Politecnico di Bari, il secondo Convegno annuale RUS – Rete delle Università per lo sviluppo sostenibile –  a cui il Politecnico di Milano e Università degli Studi di Milano aderiscono, incentrato quest’anno sul tema “Il ruolo delle Università italiane per la città sostenibile”. 

Anche attraverso il confronto con altre realtà istituzionali del Paese impegnate nella sfida della città contemporanea al raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda2030, la RUS si propone di continuare a riflettere sull’impegno promosso dagli Atenei Italiani per lo sviluppo sostenibile, sullo sfondo del secolare rapporto università-città. Questo impegno congiunto potrà consentire l’avvio di un processo di riflessione condiviso, in vista dell’attuazione della Carta di Bologna per l’Ambiente, sottoscritta da Sindaci e rappresentanti delle Città Metropolitane riuniti a Bologna l’8 giugno 2017 (in occasione dell’incontro dei Ministri dell’Ambiente dei Paesi del G7). 

In particolare sul ruolo del mondo accademico si è focalizzata la sessione Immaginare e ridisegnare Città e Territori sostenibili: il ruolo della ricerca, sessione coordinata da Eugenio Morello, Delegato al Progetto Sostenibilità ambientale del Politecnico di Milano, con Fabio Pranovi, Delegato alla Sostenibilità, Università Cà Foscari di Venezia.

In questo contesto il Servizio Sostenibilità di Ateneo ha partecipato al Convegno RUS di Bari con il contributo, illustrato da Eleonora Perotto, su “Il ruolo delle università per la diffusione degli SDGs: linee di indirizzo, azioni concrete e case study presso il Politecnico di Milano“.

L’intervento ha dapprima esposto gli obiettivi della nuova direzione politica e amministrativa dell’ateneo sintetizzabili in 5 fondamentali macroazioni: comunicare la Sostenibilità@Polimi; disseminare e sensibilizzare sui temi della sostenibilità; contenere le emissioni di CO2; incentivare la mobilità sostenibile e, infine, promuovere i principi dell’economia circolare.

Nell’ambito delle attività riconducibili al mobility management, il Politecnico, negli ultimi anni, come è emerso dalla relazione, in particolare attraverso il Servizio Sostenibilità con il supporto di altre strutture di Ateneo, ha promosso l’attivazione di convenzioni con società di sharing mobility (avviata nel 2017). Tra i progetti che hanno una ricaduta immediata sull’abbattimento del traffico, si segnala, ad esempio, la sperimentazione del Lavoro Agile, dal 2014, attraverso l’adesione dell’Ateneo alla campagna del Comune di Milano. Nell’ambito del Progetto Policiclo è stata creata nel 2014 la ciclofficina di Ateneo, gestita da studenti e aperta anche alla cittadinanza. Nel corso del 2018 il Servizio Sostenibilità ha supportato la fase di sperimentazione del progetto BITRIDE per la diffusione del bike sharing free floating. Partecipa inoltre attivamente, da alcuni anni, con una serie di iniziative alla Settimana Europea della Mobilità (16-22 settembre).

Il progetto “Raccogli le pile al Politecnico” nel quadro della convenzione sottoscritta con ERP e AMSA (avviato nel 2017) costituisce invece un esempio paradigmatico di best practice con riferimento alla circular economy. Altra iniziativa recente e molto apprezzata sia dalla comunità politecnica che dai cittadini del quartiere è il progetto congiunto con MM Metropolitana Milanese – gestore e proprietario della nuova “Casetta dell’acqua” installata a Città Studi. La “casetta” rappresenta un punto di sensibilizzazione sul tema della qualità dell’acqua erogata dal servizio idrico milanese, nonché di monitoraggio e sperimentazione.

Eleonora Perotto ha altresì ricordato la valenza di progetti quali Polisocial, programma che si colloca all’interno di una visione strategica dell’Ateneo che, dal 2012, ha inserito nell’agenda dell’università il tema della responsabilità sociale, con la prospettiva di realizzare un’università capace di porsi a servizio delle comunità e di essere coinvolta nel trattamento delle grandi sfide sociali. Ma anche di VENTO, il progetto di dorsale cicloturistica nato per ricucire il paesaggio del Po, attraverso i territori da VENezia a TOrino.

L’Università degli Studi di Milano ha invece presentato il proprio corso di laurea magistrale in Sustainable Development nell’ambito del seminario “Formare cittadini per comunità sostenibili e resilienti”.

Il corso di laurea magistrale – erogato interamente in lingua inglese – è promosso dal dipartimento di Diritto Pubblico Italiano e Sovranazionale dell’Università Statale di Milano e offre una formazione giuridica avanzata necessaria per realizzare i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Come raccontato da Benedetta Cappiello, docente di International Investment Law, Dispute Settlement and Sustanaible Development, durante la presentazione del corso al Convegno RUS del 29 giugno, il corso in Sustainable Development si rivolge a studenti con una formazione triennale giuridica, economica e tecnica che vogliano formarsi, con un approccio interdisciplinare, sui temi dello sviluppo sostenibile per sviluppare visioniconcettimetodi e strumenti finalizzati alla good governance.

Il corso è strutturato in due anni. Il primo comprende sette insegnamenti obbligatori mentre il secondo offre la possibilità di scegliere fra due curricula: Human Rights and Social Development e Development Economics, Trade, Finance, Investment, Competition e prevede, oltre alla discussione della tesi, anche un tirocinio curriculare.

Per favorire l’internazionalizzazione, infine, il corso di laurea magistrale in Sustanaible Development consente eventualmente di ottenere un double degree con la Queen Mary University of London.

Programma

Presentazione Servizio Sostenibilità